3 February 2015 Comments (0) AMBIENTI, Auto & Viaggi, CATEGORIE, POST, Serrature & Accessori

Un futuro “sensoriale” per il digital lifestyle

Mentre si cerca di immaginare il futuro, attraverso annunci e promesse della tecnologia, possiamo iniziare a definire alcuni fatti che ci aiutano a capire la giusta direzione: l’immersione nel digital lifestyle più “smart” ed evoluto, che può venirci incontro (invece che in “scontro”), si basa sui sensori. E l’intelligenza dei produttori di soluzioni, degli sviluppatori di app, dei sognatori della Silicon Valley (e speriamo anche un po’ delle “valli” della nostra penisola) sta nell’usarli con maggiore efficacia e creatività.

Si stanno delineando le piattaforme per raccogliere, elaborare e interpretare i dati provenienti da questi sensori, e questo significa “standard”, ovvero abbassamento dei costi e democratizzazione. E poi ci siamo noi, esseri umani che avremo un ruolo attivo e anch’esso creativo in questa rivoluzione per capire cosa e come usare queste meraviglie (e cosa, invece, non usare perché inutile). A volte, facendo anche cose diverse rispetto a quelle che ci vengono indicate.

Vi racconto una piccolissima storia, grande come una moneta, o poco più. Di recente sono capitato su un sito che proponeva un piccolo tondino colorato dotato di sensori (appunto) e di sistema di connessione Bluetooth (tipo 4… è importante, perché una delle rivoluzioni in atto è la riduzione dei consumi, ed è questa una delle principali forze della nuova versione di Bluetooth… e i sensori devono avere elevata autonomia, altrimenti non servono a nulla). Questo dischetto non fa altro che consentire l’interfacciamento con un’app (iOS/Android) che permette – nel raggio di qualche metro, tale è la portata – di identificare l’oggetto in questione e farlo suonare. Vi capita mai di cercare le chiavi di casa quando state uscendo? Bene, questo oggetto – che si chiama Chipolo  – se lo appendete al mazzo di chiavi, ve le troverà.

Non è una rivoluzione: è un divertimento utile… ma se ci fate un pensierino, Chipolo potrebbe essere più utile in tante altre situazioni. Per me, dopo mezza giornata che ci giocavo in casa, ho capito che poteva diventare un aiuto molto più prezioso della sonorizzazione di chiavi abbandonate sul divano. Sono uscito di casa, ho aperto l’automobile e ho inserito Chipolo nel cruscotto, lasciandolo al suo destino: quello di ricordarmi dove la lascio parcheggiata (abito a Milano, in una zona che mi porta a lasciare il mio “detrito veicolare”) anche a chilometri da casa. Come funziona? Facile: se mi allontano di una decina di metri, Chipolo trasmette un segnale al cellulare, indicando il punto in cui l’ho abbandonato. Quando ho bisogno dell’auto, basta che apro l’app e mi indica il punto esatto, e anche la mappa per raggiungerli (lui e l’auto).

Il lieto fine di questa piccola storia mi permette di sintetizzare le priorità per il futuro (della domotica, della tecnologia amica, degli strumenti che ci fanno risparmiare tempo e vivere meglio):

  • Sensori che si attivano da soli, senza che nessuno li debba attivare
  • Soluzioni semplici, pronte all’uso
  • Promesse mantenute superiori a quelle dichiarate
  • Costo molto contenuto

Amo Chipolo, penso che ne comprerò a decine (anzi, fino a nove, ovvero quelli che possono essere gestiti dall’app) e sarà divertente scoprire le tante potenzialità che mi offriranno.

Autore: Luca Pianigiani

 

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