L’offerta di speaker (diffusori audio, altoparlanti, insomma) per ascoltare brani via wireless è a dir poco esagerata. Quando l’intento è trovarne un esemplare in grado di restituire una qualità dell’audio apprezzabile, il cerchio si restringe notevolmente. In proporzione, ma all’inverso, ne muta anche il prezzo.
Non è da meno il fronte degli Assistenti Vocali, dove, analogamente, di alternative ne esistono, magari in numero ancor più ridotto considerando che non servono nemmeno tutte le dita di una mano per contarli. I sistemi operativi degli smartphone ne sono dotati da qualche tempo e l’abitudine di ricorrere all’Assistente Vocale è diffusa. La tendenza di associarli anche alla casa è in atto, Amazon con Echo e Google con GoogleHome hanno entrambi deciso di adottare la forma-funzione di speaker, dove raggiungere livelli elevati nella riproduzione audio non è stata la loro priorità.
HomePod è la congiunzione mancante: il suono viene riprodotto con una qualità invidiabile e Siri svolge il ruolo di Assistente Vocale a tutto campo.
Apple ritiene che HomePod sia un prodotto di rottura e così lo ha introdotto il Senior VP WW Marketing, Phil Shiller, durante l’anteprima alla Conferenza Mondiale degli Sviluppatori.
Il prezzo? Solo 349 US$, disponibile inizialmente solo in lingua Inglese (per i paesi anglofoni: USA, Australia e UK) a partire da dicembre 2017. Happy Christmas dear friends! Verrà commercializzato nelle versioni Bianco e Grigio (scuro, quasi nero). Nel frattempo, vi confidiamo gli 8 principali motivi (per ora) che hanno immediatamente acceso l’interesse di Domomia per HomePod.
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Sembrerebbe solo uno speaker
Innovare ha un preciso e incoraggiante significato: modificare lo stato di cose esistenti, provocandone uno svecchiamento efficace. HomePod di Apple incarna l’innovazione nel panorama degli speaker domestici.
Innanzitutto non serve solo a riprodurre l’audio, aggiunge altre funzioni che avrebbero richiesto ulteriori dispositivi e forse non immaginavamo nemmeno di poter riunire in un unico strumento:
• ascoltare le musica, con una qualità notevole e adattata all’ambiente in cui è inserito
• chiedere consigli e informazioni sulla musica che ascoltiamo o quella di amici
• controllare accessori HomeKit fungendo da base station anche nella gestione remota
• impiegare Siri come il vero Assistente Vocale a tutto campo, anche per inviare messaggi
• divenire l’agenda condivisa dell’abitazione per non mancare un pagamento o fare gli auguri alla zia
• facilitare la navigazione su web nelle consultazioni, meteo, traffico, notizie, ricerche…
• contornare di sicurezza comunicazioni e azioni fra noi e le infrastrutture di rete
HomePod è speaker, smartphone, centralina e… maggiordomo, racchiusi in un discreto ed elegante barilotto alto 17 centimetri e con un diametro di soli 142 millimetri. Inoltre, pesa solo 2 chili e mezzo e non riposa mai. A proposito, ci stavamo dimenticando dell’installazione. Basta avvicinarsi a HomePod con il proprio iPhone, i due si riconosceranno. Non resterà che far partire la playlist per godersi lo show. -
Il cervello dell’iPhone per dare il massimo
Un “gestore” potente per HomePod è il presupposto per ottenere le prestazioni necessarie alle diverse funzioni chiamato ad assolvere. Altrettanto scontato è il fatto che solo Apple poteva progettarlo. A8, dall’uscita di iPhone 6, racchiude in un chip le principali attività del sistema operativo. Al suo interno trovano spazio 2 miliardi di transistor in meno di 90 mm2! Alla sua incredibile capacità di calcolo fanno capo Siri, Apple Music, la gestione dell’audio e naturalmente le relazioni con i dispositivi HomeKit.
A Siri serviva più potenza di calcolo, in HomePod riesce a essere anche un consulente musicale, ma soprattutto interagisce con i 6 microfoni installati al suo interno. Una fantastica doppia tripletta che “riascolta” le onde sonore riflesse dall’ambiente e ne regola la distribuzione,
Anche il woofer è pilotato dall’A8, come pure i 7 (si, proprio sette) tweeter che diffondono il suono. -
La casa gestita con HomeKit
L’elenco degli accessori nell’ecosistema HomeKit si sta ampliando, per afferrarne il rapido sviluppo basta uno sguardo alla pagina del sito Apple dove sono raggruppati i dispositivi compatibili. Tutti gestibili da comandi Siri.
Anche la concorrenza è veloce nel percorrere la strada sul controllo vocale della casa. La compatibilità con Alexa di Amazon e Home di Google, e naturalmente HomeKit, è divenuta ormai un’esigenza irrinunciabile per i costruttori. Non a caso alcuni li abbracciano tutti, indistintamente.
HomePod si appresta a rivoluzionarne ulteriormente il panorama, perchè ha un grosso vantaggio nella qualità dell’audio e una garanzia nella sicurezza che non lascia indifferente gli utilizzatori.
Anche HomePod rende facile installazione e gestione dei dispositivi collegati, estendendo le funzioni dell’App Casa/Home che già offre il vantaggio di utilizzare un’unica App. A questo si aggrega la predisposizione efficace di Scene, che rende ancor più agevole l’integrazione fra le apparecchiature domestiche. Se mentre ascoltate la musica preferita volete abbassare le luci o attivare i sensori alle aperture, non servirà nemmeno abbassare il volume. Non da meno, anche quando siete fuori casa HomePod sarà l’hub attraverso cui controllare ogni accessorio. -
L’Esperto Musicale, in casa
Apple lo ha definito “Musicologist”, il che significa che HomePod non si limita a sfogliare Apple Music ma è anche in grado di darci il nome del tastierista del brano in ascolto o di farci ascoltare la canzone in testa alla classifica lo scorso mese.
Basterebbe dire “Hey Siri, mi piace questo pezzo”, anche mentre lo si ascolta a tutto volume, per aggiungere un dettaglio delle nostre preferenze musicali. Il Musicologo diviene l’interfaccia di Apple Music, impara i nostri gusti, li confronta con decine di migliaia di playlist e attinge alla sua sconfinata libreria per farci ascoltare la musica che più ci piace.
Ogni dettaglio è condivisibile con gli altri dispositivi posseduti, così da poter utilizzare in ogni momento il proprio profilo e soprattutto esser certi che i gusti personali vengano considerati.
Se una sera ci sarà un ospite o è una splendida occasione per stare con gli amici, potrete anche condividere una scaletta di brani che insieme avete predisposto.
Scopri qui Apple Music e come l’Esperto Musicale può guidarti nell’universo musicale. -
Anche l’orecchio vuole la sua parte
Con qualche decina di euro si può acquistare uno speaker per ascoltare via Bluetooth un brano della tua libreria. All’unica condizione è che ci si accontenti della qualità della riproduzione.
HomePod usa invece WiFi, come altri sistemi di riproduzione audio seri e, per assicurare un’esperienza d’ascolto, riempie di suono il locale, evidenziando quanto Apple abbia investito nel processare l’audio. Una ricerca che a Cupertino è in atto da anni e che ora si concretizza in uno speaker che condensa i brillanti risultati raggiunti.
I bassi non sono del tipo che ti sfonda il torace, escono dal woofer ad ampia escursione con amplificatore pilotato dall’A8 e progettato interamente da Apple. Le basse frequenze vengono rimodellate in tempo reale per ottenere suoni profondi ma senza distorsioni.
Anche la batteria si sette tweeter, ognuno con proprio amplificatore, restituisce una timbrica chiara in ogni direzione, sempre senza recare danni ai timpani.
Per immaginare come risulterebbe la riproduzione musicale con un tale assetto, confrontiamolo con l’impianto stereo. I canali d’uscita sono due, pertanto anche quando in registrazione si sono separati gli strumenti e la voce, in postproduzione dovranno essere ripartiti sui due canali ed elaborati per ricostruire in ascolto la sensazione di spazialità. Il processo audio dell’HomePod è tale da diffondere nell’ambiente suoni come fossero su più livelli: la chitarra (lo stesso vale per archi, ottoni o percussioni) apparirebbe come il background e la voce avrebbe un proprio spazio per essere meglio udibile. I volumi e le intensità verranno calcolati per ogni diffusore in funzione delle caratteristiche del luogo d’ascolto. -
Il suono intorno a te
Chiunque lo sa. Il film è decisamente più coinvolgente nelle sale cinematografiche con impianto Dolby certificato. Perché l’impianto viene predisposto in funzione dell’ambiente e dei materiali al suo interno. Al nostro apparato uditivo i suoni giungono “mixati”, quelli generati dalla fonte si fondono infatti con gli stessi rimbalzati da pareti e oggetti. HomePod è in grado di adattarsi alle caratteristiche acustiche dell’ambiente. Lo si può mettere ovunque, serve solo l’alimentazione e la ricezione del WiFi. Potrà essere in mezzo al locale o in un angolo sul ripiano della libreria, i suoi 6 microfoni analizzeranno l’eco diffuso dagli speaker, individuando intensità e ritardo generati da pareti e oggetti incontrati. In funzione dei risultati, per ogni speaker verranno pertanto adattati volume e intensità delle frequenze per assicurare la miglior sensazione immersiva d’ascolto. Questo spiega perchè ogni speaker è dotato di un proprio amplificatore e il tutto viene coordinato dal cervello dell’A8. E non interferisce nemmeno con l’utilizzo di Siri. I sei microfoni, con una sofisticata tecnica di eliminazione dell’eco, potranno udire i comandi, sia quando espressi nelle sue vicinanze che dal lato opposto del locale. Anche quando la musica è al massimo basterà dire “Hey Siri” e sul display posto nella parte superiore apparirà la sua colorata onda luminosa.
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In buona compagnia
Come da copione, Apple non dimentica la perfetta integrazione fra i propri dispositivi, sempre all’insegna della massima praticità. La funzione AirPlay consente, da un dispositivo Apple (iPhone, iPod touch e iPad e anche da Mac), di trasmettere audio a uno speaker compatibile e verso AppleTV anche foto e video. Senza ricorrere a Mac o soluzioni di terze parti può solo, attualmente, avere una connessione one-to-one. La nuova versione di iOS 11 comprende AirPlay 2 e supererà il vincolo; potrà infatti inviare a un dispositivo posto in un locale ed eventualmente crearne un gruppo.
La collaborazione con diversi produttori di speaker vedrà nuovi prodotti compatibili con AirPlay2. Oltre a Beats anche gli speaker di Bang & Olufsen, Bose, Polk, Denon, Bowers & Wilkins, Definitive Technology, Devialnet e altri che si aggiungeranno per sfruttare al meglio l’opportunità. Alcuni precedenti modelli potranno aggiornare il firmware per assicurare la compatibilità.
Se siete in soggiorno e state ascoltando un brano, dalla cucina non dovranno più chiedere di alzare il volume perché non si sente, AirPlay2 può gestire più speaker e per ognuno regolarne il volume, sincronizzandoli via WiFi e senza ritardi dovuti alle latenze.
Apple ha aggiunto all’App Home/Casa il controllo degli speaker. Questo significa che da un dispositivo iOS si può gestire la distribuzione dell’audio nell’intera abitazione, utilizzando HomePod come fosse un hub a cui sono associati i diversi speaker. -
Nessuno spia in casa
Spinge a riflettere l’ipotesi che uno speaker dotato di microfoni possa ascoltare tutto quello che viene detto in casa. Le cronache riportano casi in cui anche le TV si trasformano in “cimici”. Apple ha da sempre messo in primo piano la sicurezza, o privacy, dei suoi utenti e anche in questo caso ha applicato il principio. Solo quando si pronuncerà la fatidica “Hey Siri” verrà stabilito il contatto con i server e in ogni caso i dati saranno cifrati e trasmessi con ID anonimo. Quando Siri è attivo ci avvisa, il display posto sopra HomePod inizierà ad animare l’onda colorata.
Dal rilascio di iPhone 3, Apple applica, fra la memoria principale di sistema e il flash storage, la crittografia dei dati a livello di hardware e firmware con AES (Advanced Encryption Standard), inoltre ogni singolo dispositivo è dotato di un proprio identificativo. Tramite questo doppio processo, due dispositivi che comunicano si devono riconoscere e ogni comunicazione è crittografata univocamente, il che si traduce nella certezza che nessun sarà in grado di decifrare i dati che i due dispositivi si sono scambiati. Nemmeno Apple.